Conferenza stampa emergenza umanitaria Somalia

15 marzo 2017
Conferenza stampa presso le ACLI di Trento per informare la popolazione trentina della grave siccità e carestia che hanno colpito la Somalia e tutto il Corno d'Africa da un anno. 

La Somalia è uno stato dell’Africa orientale situata nel Corno d’Africa e come stato indipendente nacque nel 1960 dall’unificazione della Somalia italiana e di quella britannica. Dopo l’indipendenza il paese ha attraversato numerose difficoltà politiche e sociali. A partire fine degli anni ’80 si trova in una condizione di guerra civile permanente. Da 25 anni è un paese senza governo unitario.

L’allarme carestia in Somalia è stato denunciato anche dal nuovo primo ministro Ali Khaire che per la prima volta ha affermato che almeno 110 persone sono morte di fame in sole 48 ore nella regione di Bay, nel sud-ovest del Paese. È la prima volta che il governo somalo fornisce una cifra da quando, martedì scorso, ha dichiarato lo stato di calamità nazionale.

La carestia, innescata dalle guerre e da una persistente siccità, sta flagellando l'intero Corno d'Africa e raggiunge uomini, donne e bambini tra Gibuti, Eritrea, Etiopia, Somalia, Sudan e i limitrofi Uganda e Kenya, dove i campi profughi sono diventati enormi agglomerati di tende e baracche nei quali proliferano malattie e violenza.

L'appello congiunto del Pam (Programma alimentare mondiale) e dell'Unhcr (Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati) riguarda proprio queste popolazioni, costrette a fuggire da condizioni di vita insostenibili e che ora sempre più, "a fronte di altre grandi crisi umanitarie globali, rischiano di essere abbandonate, lasciate indietro e dimenticate".

Nella carestia del 2011 solo in Somalia morirono 260 mila persone perché il mondo non riuscì ad intervenire tempestivamente sulla carestia che aveva colpito il Corno d'Africa se la siccità è determinata anche da condizioni naturali, la carestia e la conseguente catastrofica perdita di vite umane dipende interamente dal mancato intervento o dai danni prodotti dall'uomo che, per i Paesi di cui stiamo parlando, significa conflitti permanenti, collasso delle strutture statali e aiuti insufficienti.

Il nostro Parter locale l’Associazione Madina Warsame rileva che sono mesi che in Somalia non cade una goccia d'acqua, mentre combattimenti e attentati non danno tregua e rendono estremamente complicato l'accesso delle organizzazioni umanitarie alle popolazioni che si trovano in una condizione di urgente stato di bisogno.

Da qui a giugno oltre tre milioni di persone saranno colpite dalla siccità. E se la risposta umanitaria non sarà efficace e tempestiva, probabilmente ci troveremo di fronte alla più grave carestia del nuovo millennio.

L'Onu ha stimato che sono cinque milioni le persone che nel Corno d’Africa necessitano di aiuto urgente, a causa della siccità e della conseguente carestia.

In Somalia si rischia una catastrofe. Secondo ONU, UNICEF e World Food Programm urge un immediato intervento di assistenza umanitaria. Quasi la metà della popolazione del Paese, circa 6milioni di persone ,vive nell’insicurezza alimentare grave. 944mila bambini soffrono di malnutrizione di cui 185mila sono già a rischio.

Diversi fattori quindi hanno contribuito a rendere la situazione particolarmente grave:

-          una guerra ventennale che ha creato una delle maggiori popolazioni di profughi del mondo;

-          la peggiore siccità degli ultimi sessant’anni (due stagioni consecutive di piogge scarse hanno reso il 2016 l’anno più secco dal 1950) che ha fatto precipitare la produzione agricola;

-          l’aumento dei prezzi dei generi alimentari che ha reso troppo costose anche le poche provviste a disposizione;

-          la crisi economica mondiale che ha fatto diminuire i fondi destinati alle organizzazioni umanitarie.

Ad aggravare la situazione, la minaccia del colera a causa della mancanza di acqua potabile. Si stima che siano migliaia le persone riversatesi nella capitale Mogadiscio in cerca di cibo.

 

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